Un nuovo mondo

 Una volta uscita dall’università, ho lavorato per quattro anni nel mondo della ricerca clinica (e continuerò a farlo!). Mi sono trovata così a scoprire un mondo che mi era totalmente ignoto. Le nuove tecnologie, migliorate ulteriormente in seguito alla pandemia nel 2020, e la conoscenza sempre più diffusa della lingua inglese, ci permettono di avere un modo di lavorare che è semplicemente stupefacente. Questo non accade solo in questo settore, ma si sta diffondendo sempre di più per i più diversi tipi di lavoro.

I gruppi di lavoro sono sempre più internazionali, composti da persone che, grazie al lavoro da casa, lavorano e stanno in contatto quotidianamente dai più imprevedibili angoli del mondo, per poi qualche volta incontrarsi in qualche diversa città. Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Europa tutta, per poi arrivare agli Stati Uniti, India, Cina e addirittura Sud Africa. Ci avevi mai pensato che in Sud Africa l’orario è esattamente uguale all’orario italiano? 

Con un collega sudafricano, posso fare una riunione ad agosto, io vestita con una cannottiera, e lui con un pile pesante, perché laggiù è inverno. L’altro giorno invece, chiacchieravo con una collega proveniente da Shanghai (mi ha detto che si pronuncia Shan-hai in realtà), che lavora da Monaco in Germania, e che mi raccontava le difficoltà e le gioie di essere mamma di un tenerissimo bambino di due anni nel suo paese. Ho pensato quanto noi esseri umani siamo davvero molto simili, per quanto tutti diversi, e quanto ogni paese del mondo stia facendo il proprio unico percorso di crescita!

Oggi mi voglio quindi soffermare sul valore inestimabile che questo nuovo stile di lavorare ha, uno stile che oltre a facilitare il raggiungimento di obiettivi comuni e arricchirci dal punto di vista personale, può essere un piccolo granellino di senape, che maturando potrebbe gettare le fondamenta di un futuro di pace, in cui ci sentiamo tutti più cittadini di questo intero mondo.



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