Dimmi il tuo nome e ti dirò chi sei
Ecco per voi un bellissimo articolo della Chiara (sì, proprio lei!)💛
Come ti chiami?
A me il mio
nome piace molto, spero sia così anche per te. Io credo che dentro il nostro
nome ci sia scritto tanto di noi, di chi siamo, ma soprattutto di chi siamo
chiamati ad essere! Tutti ti chiamano con un nome e tutti ti associano a quella
parola, a un significato bellissimo racchiuso tra quelle poche lettere. È per
questo che mi piacciono i nomi, mi piace saperne il significato.
Per esempio,
il nome Gabriele significa "forza di Dio", è bellissimo.
Mattia invece
significa "dono del Signore",
Anna vuol
dire "graziosa",
Edoardo
"guardiano della ricchezza",
Nicola è
"vincitore",
Matilde
"forte guerriera",
Alessandro
"difensore degli uomini",
ce ne sono
per tutti i gusti e sono bellissimi: Veronica, Benedetta, Andrea, Paolo,
Serena...wow!
Sarebbe
bello conoscere il significato dei nomi dei nostri amici più cari e della
nostra famiglia. Dentro al nostro nome si racchiude una chiamata, un invito ad
essere luminosi, forti, gioiosi, saggi, guerrieri...
Secondo me è importante
essere consapevoli di aver ricevuto un nome, una chiamata, di aver la
possibilità di diventare "compiuti", cioè di realizzare il progetto
che è stato fatto su di noi. Molto spesso me ne dimentico perché non è facile
viverlo, specialmente nella vita caotica e arruffata dei giorni
infrasettimanali. Ma in realtà credo che seguire il proprio nome significhi
capire che non ti sei creato da solo, ma che qualcuno c'era prima di te e ti ha
pensato e desiderato con questa caratteristica. Cos'è il nome alla fine, se non
un augurio che ci portiamo dietro tutta la vita? La parola con la quale gli
amici ti chiamano, quella che immediatamente porta i loro pensieri a te. È
così, il mio nome è mio, ma paradossalmente lo usano sempre gli altri. Allora
penso che riflettere sul nostro nome e sulla chiamata che è nascosta in esso,
significhi anche capire che il nostro nome diventa utile e raggiunge il suo
scopo solo se siamo in tanti, solo se c'è qualcuno che mi chiama e da chiamare.
Non mi sono scelta il nome da sola e neppure lo uso io il più delle volte... eppure
è la mia chiamata. Ecco, credo che l'unico modo per realizzare il progetto del
mio nome sia quello di mettermi in gioco con gli altri: avere il coraggio di
renderlo vivo, di essere chiamata anche se forse sarà un nome urlato,
sussurrato, abbreviato, svelato o taciuto.
Stasera proverò anche io consapevolmente a chiamare qualcuno
per nome e magari guardarlo in faccia, fargli scoprire che quel nome dice tanto
su di lui/lei, che possiamo imparare insieme a realizzarlo o semplicemente a
essere grati per averlo ricevuto e onorati che ci rappresenti. In un certo
senso "portare" un nome è una responsabilità, ma anche un modo
dolcissimo per portare insieme a noi chi ci ha dato la vita e chi per la prima
volta ci ha chiamato così, chi ci ha insegnato a scriverlo con quelle lettere
tremendamente storte e colorate di quando eravamo piccoli.
Essere chiamata col mio nome e sentire quel modo unico di
pronunciarlo che ciascuno ha mi rende felice, infatti uno dei complimenti più
belli che ricordo di aver ricevuto è quando una persona mi ha detto di essere
trasparente e chiara come il nome che porto.
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