La vera domanda è: “Esiste Dio?” oppure “Chi è Dio?”
“Esiste Dio?” è il classico tipo di domanda senza risposta che ad un
certo punto della vita arriva nella nostra mente per non andarsene mai più.
Quando avevo 16 anni, nel cercare una risposta a questa domanda provai a
farmene un’altra, anche questa senza risposta (le cose facili non mi piacciono! 😂 ) ma con la quale forse ho potuto contrattare un po’ di più, ovvero “Chi è
Dio?”.
Vi propongo questo tema che scrissi in terza superiore che racconta una
mia esperienza a Selva di Val Gardena (qui il sito dei corsi estivi).
Mentre lo leggete ricordatevi che avevo 16 anni!!!😄
Un’esperienza a contatto con il paesaggio
Caro Diario,
oggi ti vorrei raccontare un’esperienza che ho vissuto quest’estate, a giugno.
Quest’anno le due settimane in montagna sono state meravigliose! Ero con un
gruppo di circa sessanta ragazzi della mia età, ospitati dai gesuiti e guidati
da un gruppo di persone molto piacevoli e in gamba. Ti voglio raccontare ciò
che mi è rimasto più a cuore di quelle due settimane.
Era proprio il giorno del mio compleanno, il 22 giugno, quando alle due di notte siamo partiti dalla casa dove soggiornavamo. Eravamo diretti sulla cima del monte Pic, dalla quale avremmo potuto ammirare il paesaggio a 360°. Abbiamo camminato dalle 2:30 alle 5.30 circa del mattino, al chiaro di luna, per vedere in cima al monte il sole sorgere da dietro le montagne.
Il viaggio al buio nel bosco è stato molto emozionante! Avevamo deciso di non
accendere le torce, di portarle solo in caso ci fossero state delle emergenze,
perché volevamo fonderci al massimo con la natura e con il paesaggio che ci
circondava. È stata una buona scelta, infatti abbiamo potuto provare l’emozione
di camminare nel bosco con la luce della luna che penetrava fra rami degli
alberi. Il bosco dormiva, e noi in silenzio (anche un po’ addormentati)
ascoltavamo i fruscii del vento e i “uh uh” degli uccelli notturni. La natura
mi fa sempre sentire felice, mi fa sempre stupire, ma mai mi aveva fatto
provare un’emozione intensa come quella sera.
Circa a metà del nostro cammino siamo usciti dal bosco e abbiamo iniziato a camminare in un altro tipo di paesaggio; gli alberi si facevano più radi, il paesaggio diventava sempre più roccioso con arbusti, cespugli e erba. I nostri respiri erano sempre più affannati perché salivamo sempre più in alto e la quantità di ossigeno nell’aria diminuiva. Ero molto stanca, ma ero molto felice di esserlo: un’avventura come quella non mi sarebbe capitata molto spesso! Verso le 4.30 una nebbia fitta ci ha avvolti: eravamo entrati in una nuvola! Non vedevo più di un metro di sentiero davanti a me, e avevo molto freddo. Ci scambiavamo parole di incoraggiamento fra di noi, e sentivo volentieri ancora qualche ritardatario che mi faceva gli auguri di buon compleanno. La nuvola grigia ci avvolgeva e io mi sentivo così avvolta, posseduta dalla natura, quasi oppressa da questa. Finalmente dopo circa mezz’ora la nebbia si è diradata e ci siamo accorti di essere sopra un’altura dalla quale vedevamo sotto di noi le nuvole che avevamo attraversato. Il cielo si stava già schiarendo, aveva un colorito rosa e azzurro chiaro. Eravamo quasi arrivati in cima al monte!
Quando abbiamo superato anche l’ultima salita una vista meravigliosa si è aperta ai nostri occhi: ci circondavano delle montagne rocciose molto alte, di colore rosa grazie al chiarore del mattino. Esse spuntavano da uno strato di nuvole bianche e si slanciavano verso il cielo. Era un paesaggio meraviglioso, che mi ha dato un’emozione indescrivibile: mi sembrava di essere in paradiso con quelle nuvole e quella pace che solo un paesaggio così ti sa dare. Ammirando la bellezza di un paesaggio infatti, mi entra sempre nel cuore il pensiero che io esista anche solo per vedere quella meraviglia, che io sia viva per far parte dello splendore della natura, e mi sento felice, gioiosa.
Mi sono seduta su una roccia, mi sono coperta con tutti i vestiti che avevo
portato con me (faceva davvero molto freddo) e ho cercato di fissare nella mia
memoria quell’immagine che mi aveva stupito tanto. Ho ammirato il paesaggio
così a lungo da assorbirlo dentro di me, da poterlo ricordare e soprattutto da
poter ricordare l’emozione che mi dava, un tipo di ricordo che una semplice
foto non può risvegliare nell’animo. Infatti ancora oggi, a distanza di circa
cinque mesi, ricordo molto bene ciò che ho visto e provato.
Tutti eravamo incantati e molto stanchi. Abbiamo riscaldato le taniche di tè sui fornellini a gas e abbiamo mangiato dei biscotti che avevamo portato con noi. Penso che quel tè con i biscotti sia uno dei più buoni che abbia mai mangiato! Inoltre era anche il giorno del mio compleanno, infatti ho sussurrato a Francesca, la ragazza vicina a me: “Oggi è stato il più bel compleanno della mia vita”.
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Foto scattata quel giorno da Arianna |
Ecco, in quel momento tutto è diventato chiaro. Ero in cima a un monte, circondata da meraviglie, da bellezze, da opere fantastiche. Mi sono detta: perché ho vissuto la vita? Perché devo continuare a viverla? Per tutto questo. Perché il mondo è fatto anche di meraviglie, basta solo imparare a scovarle, ha la possibilità di darmi gioia, felicità, in ogni momento! Vale la pena di vivere anche solo per vedere le onde infrangersi sugli scogli, per vedere un arcobaleno sorgere, per vedere la pioggia che cade! Dio esiste perché non è quell’uomo dai capelli lunghi che sta in cielo, ma non è altro che la nostra vita, e la bellezza che dobbiamo trovare in essa. Dopotutto, non siamo fatti solo di atomi, ma dentro di noi c’è una vita che non ci spieghiamo ma che percepiamo… questo è Dio. Tutti noi abbiamo un motivo di vita, e l’abbiamo chiamato Dio. Potevamo chiamarlo in qualsiasi modo, ma l’abbiamo chiamato così.
Ciò che mancava nel mio cuore l’ho trovato lassù, su quel monte, dove l’immensità e la bellezza della natura mi ha fatto sentire piena, felice di vivere. Lassù ho trovato lo scopo della mia vita: vivere per ammirare il bello del mondo, vivere per fare parte di questo mondo meraviglioso.
Spero di ripetere ancora qualche volta nel futuro episodi di contatto con il
paesaggio e con la natura così intensi. Penso che provare emozioni grazie alla
natura dia una marcia in più nella vita perché fa sentire l’uomo parte di una
grande meraviglia che è il mondo, e gli dà voglia di vivere.
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