Grazie, papà


Quando Gabriele mi ha parlato di questo "granellino" non ho potuto non chiedergli se gli andava di condividerlo con un articolo. Ci sono cose che sembrano semplici, ma sono così importanti e Belle che ci cambiano in profondità. Ti ringrazio immensamente 💛



L’altro giorno mi sono ritrovato a riflettere sulle persone veramente importanti nella mia vita. Ho cominciato questa riflessione perché per me è un periodo abbastanza difficile, mi ritrovo davanti a delle scelte di vita enormi ed spesso mi sento schiacciato e sopraffatto da ciò che mi circonda. Per me è difficile ammetterlo, perché mi sono sempre ritenuto una persona forte, invece mi sono scoperto meravigliosamente fragile 😊

Dico meravigliosamente perché nonostante le difficoltà, so che questo periodo è davvero un dono di Dio, che mi sta facendo crescere tanto, e che mi sta facendo scoprire quanto alcune persone siano davvero un dono. Ed è proprio di questo granellino di senape che vorrei parlare oggi :)

In questo momento difficile, ci sono delle persone che ho davvero imparato ad apprezzare. Tra queste, c'è la mia famiglia.

La mia famiglia mi è stata davvero accanto in questo periodo. La mamma è straordinaria, sempre presente e sempre pronta a dimostrarmi il suo affetto e confortarmi. La ammiro tanto e le voglio un bene unico. Con mio fratello invece il rapporto non è come vorrei che fosse, anche per colpa mia, ma mi sto sforzando di cambiarlo, e anche se non glielo dico spesso gli voglio un bene dell’anima.

Ma non è di loro che voglio parlare, ma di papà.

Con lui ho sempre avuto un rapporto molto bello, parliamo liberamente di tante cose, condividiamo tante passioni (molte le ho ereditate da lui!), ma non ho imparato ad apprezzarlo veramente fino a qualche mese fa. Verso fine ottobre ero tornato da un weekend completamente distrutto moralmente per una cosa che era successa e che mi turbava tantissimo.

I miei avevano capito perfettamente che non stavo bene, sono un libro aperto, e papà ha fatto una cosa che mi ha davvero colpito. Nei giorni successivi, quando tornavo a casa dall’ufficio, si è messo accanto a me in camera per parlare. Parlava con me, mi faceva sfogare, provava a capire, ad aiutarmi…io ero a terra, non era per nulla facile parlarmi, eppure lui era lì. Questa cosa mi ha colpito moltissimo, perché non era per niente scontata. Avrebbe potuto fare altro, eppure era lì. Credo sia stato difficile per lui, perché per la prima volta non poteva aiutarmi. Avrebbe voluto, ma non poteva, non ci riusciva. Credo sia difficile per un padre sentirsi impotente davanti ad un figlio che soffre.

L’ho apprezzata tantissimo questa cosa, ho capito, anche se lo immaginavo, che anche lui aveva passato dei momenti molto duri, che l’avevano portato ad essere la persona che ammiro tanto e che stimo, a cui voglio bene.

E mi ha fatto piacere quando mi ha detto che mi stavo comportando da uomo, perché detto da lui è un gran complimento. Non cambiava la mia sofferenza, ma mi confortava.

Adesso si sono ripresentate tante difficoltà, e lui c’è di nuovo. Per dirmi una parola di conforto, per farmi ridere, o anche solo per farmi sapere che lui ci sarà sempre a supportarmi (e sopportarmi aggiungerei). A volte avrei quasi voglia di chiudermi in me stesso, però quando entro in casa lui è lì che mi chiede "Allora? Come vanno oggi i pensieri?", ed ecco che mi sento un po' meno solo. Parlare è diventato fondamentale per me ormai...mi aiuta a mettere le cose un po' in prospettiva, a non vederle solo con i miei occhi. Mi fa sentire un po' più leggero.

Tutto questo è un dono.

Grazie papà. Ti voglio bene.

Commenti

Post più popolari